tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

domenica, marzo 03, 2024


Ho scoperto che si può essere felici per una caramella, che più si è convinti di donare e più si riceve, che i piccoli gesti hanno grandi risvolti, e che gli affetti possono nascondersi agli occhi, ma non ti abbandonano mai. Ho capito l’importanza della qualità del tempo che condividiamo, quanto le attenzioni più semplici facciano la differenza, il significato delle parole empatia e misericordia, e come l'altruismo possa rendere l'esistenza piena e degna.

In quest’ultimo anno ho imparato molto. Sapevo che esseri li era importante, ma non ero consapevole che lo fosse tanto per te quanto per me. L’ho capito piano piano. Avevi piacere nel vedermi tanto quanto io nel farti visita. E così, in un modo del tutto imprevisto ma naturale, si era creata la nostra routine domenicale, il nostro angolo di paradiso, un’ora di storie e memorie, notizie e resoconti, con chi, come me, di parole non ne aveva mai spese molte. Ma non solo, perché non volevo semplicemente farti compagnia, regalandoti un momento di evasione, ma darti qualcosa di più, di concreto, qualcosa che ti facesse sorridere gli occhi, apprezzare quel momento di vita nonostante il contesto e le preoccupazioni. E allora cosa di meglio del cibo: la frutta, i dolci, i succhi e le caramelle, questi erano l’appendice non scritta dei nostri incontri. Per quanto ti spronassi non mi hai mai chiesto niente, ma non hai mai mancato di ringraziarmi, in quel modo antico e sincero che mi ricordava tanto mia nonna.
Non posso dire che sia sempre stato semplice. Alzarsi presto la domenica, la distanza, il viaggio in auto e il carico emotivo potevano essere un deterrente, ma erano un piccolo prezzo da sostenere in confronto al sollievo che avrei portato. Sapevo che mi aspettavi e non avrei potuto deluderti. E così venire non è mai stato un peso, e adesso mi manca non avere più quel momento da condividere, quella parentesi in cui la mia presenza era importante. 
Per chi mi sta intorno è difficile immaginare cosa abbia perso in questi giorni. Agli occhi del mondo ho sempre celato ogni cosa, custodendo questi incontri gelosamente. Non ne parlavo prima, e non avrebbe senso adesso. E così nessuno sa, ne può capire, la perdita, il dolore che mi affligge, tranne i tuoi cari, loro si, sanno, e mi sono vicini, come fossi parte della famiglia.

Oggi avremmo festeggiato i tuoi 97 anni, ma ci hai lasciato prima. Non ho rimpianti, è stato bello esserci quando serviva, e non solo. Ciao Anna. y

csxqp: lucio dalla - "anna e marco"

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