tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

domenica, giugno 12, 2011



io voto, ho votato, voterò, perchè è un mio diritto, perchè è l'unico momento in cui posso affermare la mia idea di sviluppo, perchè è il mio contributo alla formazione dell'identità dello Stato, perchè è giusto assumere una posizione, perchè non farlo sarebbe irrispettoso nei confronti di chi ancora lotta e muore per averne la possibilità. votate e promuovete il voto. y

cvxqp: gianni amelio – “la stella che non c’è”

1 Commenti:

Blogger tabacchi fc ha detto...

ho sempre amato andare a votare, l'ho sempre considerato un diritto e un dovere irrinunciabile, e ho quasi esaurito gli spazi a disposizione sulla mia tessera (dopo la prossima elezione mi toccherà rifarne un'altra). in particolar modo ho sempre amato i referendum, che ritengo uno dei più straordinari (e sottovalutati) strumenti democratici nelle mani dei cittadini. mi piacerebbe che il referendum fosse anche legislativo, non solo abrogativo.
all'indomani di questo lungo periodo elettorale (che con pisapia ha visto trionfare la sinistra a milano come non accadeva da decenni, che con de magistris ha visto trionfare a napoli un candidato completamente fuori dagli schemi, che con i referendum ha visto raggiungere caparbiamente un inaspettato quorum e trionfare il buonsenso), all'indomani di tutto questo l'impressione che se ne ricava è quella che molti italiani, finalmente, si siano tolti il paraocchi.
non tanto per la qualità delle scelte (che io ritengo perfettamente condivisibili ma che ovviamente, trattandosi di politica, sono del tutto opinabili) quanto per la qualità della partecipazione. mi sembra che abbia improvvisamente smesso di essere prevalente l'atteggiamento rassegnato, menefreghista e rinunciatario (del tipo "tanto non cambia mai niente") per fare posto ad un rinnovato entusiasmo, a piazze stracolme, alla possibilità tangibile di imprimere un cambiamento. la gente è sempre stufa, ma è cambiato il modo di reagire.
nonostante (e per merito di) un governo completamente allo sbando, preoccupato solo di autoalimentarsi e genuflettersi agli interessi del capo, la politica è tornata nelle mani dei cittadini, che se ne sono riappropriati con gioiosa consapevolezza.
ciò che mi pare abbia veramente trionfato, in queste elezioni, è la politica stessa. f

csxqc: giorgio gaber - "la libertà"

3:21 AM

 

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