tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

domenica, settembre 25, 2011


forse per l'idea un po' romantica di essere contro, in qualche modo, finché mi lasciano la voce, perché alla fine essere quello che crea problemi, lo ammetto, mi piace. in mezzo a tante stanche pecore bianche morirò pecora nera, se così dev'essere.
forse per l'idea un po' utopistica e sognatrice, e allo stesso modo ancora arditamente rivoluzionaria, di provare a cambiare le cose, un passo dopo l'altro, un diritto alla volta.
forse per l'idea sicuramente antiquata, astratta e stupida della lotta di classe, tanto più stupida perché nessuno capisce che siamo tutti sulla stessa barca.
forse per l'idea combattivamente luddista di poter mettere un sassolino, foss'anche pure un granello di polvere, nell'ingranaggio di un sistema che tratta le persone come fusibili, oggi si domani no, oggi acceso domani spento.
forse per tutte queste idee insieme mi sono iscritto alla cgil, insieme a due fieri amici e compagni di lotta. siamo i primi, a milano, per la mia azienda, che probabilmente non la prenderà troppo bene.
un piccolo gesto di protesta, forse insignificante, forse no. f

csxqp: ivan della mea - "o cara moglie"

venerdì, settembre 09, 2011


primo tempo

viva l’italia, quella in cui sono nato, cresciuto, maturato… quella in cui ho lavorato, abitato, socializzato… quella in cui ho fatto le scuole dell’obbligo, l’università, il servizio civile... quella che ho percorso in lungo e in largo, in treno, in auto, in moto… quella in cui ho riso, imprecato, pianto… quella in cui mi hanno ricoverato, cucito, incerottato… quella in cui ho vissuto col nome Y, compilando ogni qualsivoglia documento così e nella quale tutti mi hanno sempre conosciuto così, fino ad ora, quando mi dicono che l’atto di nascita riporta un altro nome, mi dicono che tutti i documenti prodotti in oltre trent'anni anni non sono sufficienti a dimostrare la mia identità, mi dicono che devo rivolgermi al prefetto per modificarlo… io? ma siamo pazzi? non sono incazzato, sono furioso… considerando che la carta d’identità, la patente, il codice fiscale, la tessera elettorale, la tessera sanitaria, le comunicazioni del ministero dell’interno, dei trasporti, della difesa, della pubblica istruzione, della regione, dell’inps, nonché le pagelle, il diploma, la laurea, le radiografie, il 730, la busta paga e tutto ciò che mi riguarda riporta sempre e solo il nome con la Y perché dovrei impegnarmi in un’estenuate e costosa trafila burocratica? che interesse ho io? se l’errore è della pubblica amministrazione perché dovrei intervenire io a sanare la situazione? ma soprattutto perché alla luce di tutta la documentazione presentata non è possibile procedere con la rettifica dell’atto? se fossi una persona disonesta potrei approfittare della situazione e presentando il famigerato atto di nascita al comune di Milano potrei ottenere una seconda carta d’identità, mentre per il codice fiscale non dovrei neanche chiedere, ne esiste già uno con la J, mai utilizzato, ma attivo! potrei così compiere ogni tipo di illecito, civile e penale, nella più totale sicurezza di non venir punito, o meglio, di poterla scampare giocando sulla doppia identità (e doppio passaporto). non esagero, è la verità.
viva il paese di pulcinella, degli inetti, degli incompetenti, dei pasticcioni, dei fannulloni, del pressappochismo, della burocrazia, viva l’italia.

secondo tempo

mi rode il culo, ma tanto, ma devo sanare la situazione, altrimenti rischio di non poter lasciare l'Europa, di avere problemi per l'eredità, di non potermi sposare (se mai volessi), di non avere la residenza a Milano... seguo il consiglio, vado sul sito della prefettura, leggo, scarico i moduli, inizio la trafila... io sottoscritto Y nato a, residente a, codice fiscale, dichiaro di voler modificare il mio nome in... c'è qualcosa che non va, mi sa che devo compilarlo con la J e inventarmi una firma con la J, che cazzata... devo dichiararmi come non appare (quasi) da nessuna parte e appellarmi al prefetto affinché possa esser riconosciuto come Y, quante puttanate... cerco un numero a cui chiedere spiegazioni... seeee, si può telefonare solo il mercoledì dalle 9 alle 12, ora sono le 14, di mercoledì, devo aspettare un'altra settimana, fanculo... lascio passare i fatidici sette giorni, telefono, sempre occupato, poi la linea, l'impiegata ha fretta, penserà "sempre le solite domande", le espongo il problema, subentrano nuovi documenti da compilare, nuove dichiarazioni da fornire, nuove buffonate da assecondare... se fossi il fuoco l'arderei lo mondo, se fossi l'acqua l'affogherei lo mondo, se fossi...

fine?

documenti compilati, raccomandata spedita, ora attendo, tre mesi e saprò chi devo seppellire. y/j

csxqp: the who - "who are you"

domenica, settembre 04, 2011



è qualche tempo che provo un particolare interesse per Israele, per la cultura ebraica, per le vicende travagliate di un popolo errante... quando ho espresso questa passione mi è stato subito risposto che era ovvio, perché sono bianchi e puliti, perché hanno un proverbiale rispetto dell'ordine, perchè non ci ho mai veramente avuto a che fare...
la verità è che mi hanno sempre incuriosito: le loro barbe, i riccioli lungo il viso, il copricapo, la camicia bianca, il completo nero, il loro camminare immersi nei pensieri, il loro vivere in una società senza effettivamente farne parte... dettagli che mi hanno colpito e interrogato... vivono in un mondo parallelo, forse dotato di proprie leggi, forse molto chiuso, forse ostile, ma forse anche no, perchè spesso è l'ignoranza che crea i preconcetti, e questi col tempo si radicano mistificando la realtà, dando vita a verità distorte che entrano nell'immaginario comune rendendone difficile lo sradicamento.
io in loro ho sempre visto un popolo fiero, perennemente in guerra, continuamente minacciato... un popolo che ha sfidato la comunità internazionale, che ha perseguito i suoi obiettivi nella certezza di essere dalla parte della ragione, che ha continuato a cercare giustizia la dove gli altri si erano dati vinti... persone che si sono rimboccate le maniche, che hanno domato il deserto, che hanno sviluppato un territorio, che hanno visto nei principi della democrazia i valori base per gettare le fondamenta di uno stato... ne ammiro il sentimento di appartenenza, l'aiutarsi l'un l'altro, il trovarsi uniti nelle difficoltà... e così ne ho cercato le tracce in giro per l'Europa: il ghetto di Praga, il quartiere ebraico di Venezia, il cimitero di Berlino, la sinagoga di Budapest, mi hanno affascinato e sorpreso, incuriosito e ammaliato, perché ho intravisto una cultura millenaria... ora mi manca l'ultimo passo, Gerusalemme, Israele. y

cvxqp: 4 settembre 2011 - giornata europea della cultura ebraica