"so I pull my collar up and face the cold, on my own..."
adesso che il tornado è passato, adesso che ci sono solo macerie, desolazione e distruzione, adesso è il momento di ricostruire, di ricostruirsi, e andare avanti, anche se è difficile, doloroso, faticoso, anche se non ho energie, voglia, lucidità, anche se vorrei semplicemente abbandonarmi all'oblio, perdermi al largo, dimenticandomi di me stesso, e farmi cullare dall'apatia, narcotizzando un'esistenza che non ha mai avuto molto da offrire...
mi sento stupido, perché non riesco a smettere di piangere, perché non posso darmi pace, perché mi tormento, perché sento l'insostenibile pesantezza del vivere...
lo so che non ho ragioni per stare male, perché sono stato me stesso, con i miei pregi e difetti, ma sempre sincero, onesto, e le ho dato quanto di meglio avessi da offrirle. E non ho nulla da rimproverarmi, nessun rimpianto, perché ho osato, mi sono spinto oltre i miei stessi limiti, ma a quanto pare non basta, per farmi stare meglio. E anche se sono consapevole che non si può chiedere di essere amati, non si può obbligare nessuno a cedere il proprio amore, e che l'amore è così maledettamente sconvolgente perché slegato da ogni logica e razionalità, non riesco a farmene una ragione. Dovrei semplicemente accettare lo stato delle cose, e affrontare la vita a testa alta, senza torturarmi, perché per quanto possa essere duro non ci posso fare nulla, le cose bisogna volerle in due perché accadano...
e adesso mi domando se c'è qualcosa da salvare, se è possibile un nuovo inizio, se mi sento pronto per impegnarmi in un difficile lavoro di conversione, verso un relazionarsi diverso, dove il mio starle vicino non è dettato dall'attrazione ma dalla gioia di condividere un momento, con una ragazza speciale, in serenità, senza patemi, sussulti, incomprensioni. Dirle addio sarebbe la cosa più facile, perché sradicandola dalla mia vita, non avendola più costantemente sotto gli occhi, e con un mare che ci divide, potrei riprendere in mano la mia esistenza lasciando al tempo il compito di lenire le ferite. Tuttavia prendere questa decisione equivarrebbe a dichiarare il mio fallimento, la mia incapacità nel gestire i rapporti, la mia cronica debolezza emotiva, il mio egoismo. Ho sempre preferito rompere i ponti, obbligandomi a grandi rinunce, privandomi anche di affetti che non avevano colpe, e ora mi sorge il dubbio, se ne sia valsa la pena, se sia stata la scelta migliore, o se invece abbia commesso un errore.
Oggi è partita, e con lei una parte di me, che non riavrò più. Ora, in casa, da solo, nel letto, guardo il soffitto, vorrei avere la forza di alzarmi, e invece mi sento schiacciato, della sua assenza. E' il triste momento di riporre i ricordi, le parole, gli scritti, le matite, i progetti, i regali, le emozioni, i pensieri, i sorrisi, tutto ciò che per cinque mesi è stato la mia vita, tutto ciò che parla di lei, lei che è distante, incredibilmente lontana, da me e dai miei sentimenti. E' un fuoco che si spegne, ed io non posso far altro che guardarlo, inerme, vagando con la mente, pensando a ciò che è stato, consapevole che è finita, che è il momento di accantonare il passato, abbandonare la speranza, e riprendere il cammino... scorrete lacrime...
csxqp: the smashing pumpkins - "thirty-three"