Per la pioggia provo un sentimento particolare, una vicinanza emotiva, un’affinità che mal si concilia con il sentire comune… mi piace soprattutto d’inverno, quando sono bello coperto, e posso uscire così come sono, alzando il cappuccio, senza ombrello, perché per quanto possa essere scrosciante non arriverà mai a lambirmi la pelle, ho troppi strati che mi proteggono per esserne impensierito… e poi ci sono i balconi, i portici, le tettoie, non sono mai completamente esposto, perché la città offre sempre un riparo… e le pozzanghere altro non sono che una sfida, un gioco dove si salta di qua e di là, si va a zig zag, cercando uno spazio libero, sicuro, un appiglio, un po’ come in montagna, dove devi sempre stare attendo a dove metti i piedi… ma se indossi le scarpe giuste allora puoi tranquillamente fregartene, ovunque camminerai non sarai mai in fallo! E così amo calzare le pedule, con la loro suola ingombrante, e la membrana impermeabile, perché sono un muro invalicabile, anche in caso di neve, e così vado spedito, là dove tutti tentennano… e anche quando alla fermata dell’autobus, stupidamente, sovrappensiero, rimango sorpreso dalle automobili, dalla loro sprezzante irruenza, e mi becco la mia sacrosanta sciacquata, non perdo il sorriso, ma mi metto in disparte, e con il ghigno sul viso aspetto, aspetto che gli altri ignari avventori si becchino la loro, meritata, lavata… è giusto così, è un monito per il futuro, mai perdersi in riflessioni, be carefull!
E poi la pioggia libera la città dalla presenza ingombrante delle persone, la rende più vivibile, a dimensione umana… pochi osano avventurarsi, e ancor meno lo fanno se non strettamente necessario, e così niente struscio, niente shopping compulsivo, niente passeggiate, in una parola niente folla… e allora tutti in macchina, il traffico impazzisce, e io sono felice, perché ne sono escluso, e sereno cammino, o al più prendo i mezzi, con i finestrini appannati, sognando destinazioni ignote.
Ma più di tutto amo la pioggia perché mi toglie dall’impiccio di organizzare la giornata, dal pensiero di dover fare qualcosa, dall’ansia da prestazione, e posso restarmene anche comodamente a casa, a letto, a leggere, o scrivere, senza avere rimpianti, senza rimorsi, senza sentirmi colpevole, dell’aver sprecato una giornata, perché ho la giustificazione, la scusa buona, perché non ci si può fare nulla, o quasi… e se lavoro tanto meglio, non avrei comunque potuto fare molto, se non stare dietro la scrivania.
La verità è che un po’ d’acqua non ha mai fatto male a nessuno, perché c’è sempre un calorifero che ti aspetta, una doccia calda, un caffelatte fumante…
La pioggia è democratica, rompe le palle a tutti, ma non a me. y
csxqp: garbage - “only happy when it rains”
E poi la pioggia libera la città dalla presenza ingombrante delle persone, la rende più vivibile, a dimensione umana… pochi osano avventurarsi, e ancor meno lo fanno se non strettamente necessario, e così niente struscio, niente shopping compulsivo, niente passeggiate, in una parola niente folla… e allora tutti in macchina, il traffico impazzisce, e io sono felice, perché ne sono escluso, e sereno cammino, o al più prendo i mezzi, con i finestrini appannati, sognando destinazioni ignote.
Ma più di tutto amo la pioggia perché mi toglie dall’impiccio di organizzare la giornata, dal pensiero di dover fare qualcosa, dall’ansia da prestazione, e posso restarmene anche comodamente a casa, a letto, a leggere, o scrivere, senza avere rimpianti, senza rimorsi, senza sentirmi colpevole, dell’aver sprecato una giornata, perché ho la giustificazione, la scusa buona, perché non ci si può fare nulla, o quasi… e se lavoro tanto meglio, non avrei comunque potuto fare molto, se non stare dietro la scrivania.
La verità è che un po’ d’acqua non ha mai fatto male a nessuno, perché c’è sempre un calorifero che ti aspetta, una doccia calda, un caffelatte fumante…
La pioggia è democratica, rompe le palle a tutti, ma non a me. y
csxqp: garbage - “only happy when it rains”
1 Commenti:
com'è che a quanto pare tutti adorano la pioggia, e mi sento sempre l'unico quando si tratta di schierarsi apertamente contro il maltempo?
apprezzo molto il tuo vederne il lato positivo, ma non riesci a contagiarmi, e il mondo è bello proprio per la sua diversità di percezione nei confronti delle cose.
al contrario di te credo che la pioggia aumenti l'invivibilità di una città, non solo se stai guidando e resti incastrato nel traffico impazzito, ma anche se sei un pedone e devi prendere i mezzi: la presenza ingombrante delle persone si fa più fastidiosa che mai perché ti becchi ovunque una marea di gente che non ha preso l'auto per non restare incastrata nel traffico impazzito, o perché semplicemente non ha voglia di bagnarsi per fare due fermate a piedi. la città, con la pioggia, le strade allagate e i tombini che non riescono a far defluire l'acqua, secondo me è più invivibile che mai.
e poi odio la pioggia perché amo andare a zonzo in bici, e sognare sui pedali le mie destinazioni ignote. così resto della mia idea: la pioggia non fa male ma mi infastidisce, preferisco il calore del sole a quello del calorifero e per quanti strati possa mettermi addosso odio inzupparmi mentre cammino.
amo la pioggia solo quando lavoro, a patto che smetta appena ho finito il turno! f
p.s. voglio proprio vedere se quando ti becchi una sciacquata da un auto davvero non perdi il sorriso:-)!
2:04 PM
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