tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

domenica, maggio 03, 2015


scrivo, prima che sia troppo tardi, prima che i ricordi si confondano, prima che le pietre diventino macigni, i metri centimetri, gli attimi minuti…

è la storia di un sabato pomeriggio come altri, in falesia, nel lecchese, ad arrampicare con gli amici. Ero in vetta, in sicurezza, soddisfatto, a godere del panorama, scambiare due parole con una ragazza, salita per una via laterale, e poi l’imprevedibile… il rumore che monta, gli alberi che si scostano, ed io lì, legato a una corda, in cima alla parete, immobile, in attesa che gli eventi mi raggiungano, facendo il loro corso… è un momento, rapido quanto un battito d’ali, in cui cerchi di pensare, reagire, salvarti… le rocce scendono, si portano dietro una parte di bosco, ma sono distanti, almeno una decina di metri. Resto in allerta, attentissimo, scrutando ogni minimo segnale, contando sull’istinto, sperando che tutto finisca presto.
sono incantato, non riesco a distogliere lo sguardo, rapito osservo la marea che avanza, il pericolo che scema… è una forza devastante, violenta, inarrestabile, che tutto travolge, ma è giusto un attimo, perché torna la quiete, e di quanto successo non resta che un fulmineo ricordo.

ho fretta di scendere, devo allontanarmi, chiedo corda, mi faccio calare, velocemente…mi ricongiungo con i compagni di cordata, frasi brevi e concise, l’abbiamo scampata, ci raggiungono altri climbers, stiamo tutti bene, nessuno è stato coinvolto, molti fanno lo zaino e si allontanano, ma non noi. Come la frana è scivolata lungo il pendio così la tensione ci cade di dosso. Saremo incauti e incoscienti, ma decidiamo di rimanere, le giornate sono troppo poche per non viverle fino in fondo, abbiamo l’adrenalina in circolo, paradossalmente siamo felici, e fatalisti, se doveva succedere sarebbe successo, invece siamo ancora qui, andiamo avanti, godiamo di questi ultimi scampoli di sole, e poi giù fino all’auto, verso il bar, l’aperitivo, lo spritz, le chiacchiere…

alla fine non è successo niente, quasi niente. y

clxqp: nicholas o’ connell - “oltre il rischio”

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