tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

mercoledì, novembre 23, 2016


Per tanti anni il ping pong è stato il terreno di sfide infuocate, di epici duelli, di incontri infiniti e sfiancanti. Era sempre il momento buono per una partitella, e ovunque si andasse un confronto era sempre auspicato (se non imprescindibile parte del viaggio, o della serata, e inquinato tale caparbiamente cercato). Tuttavia nulla è destinato a durare in eterno. Nonostante continui ad amarlo profondamente, e speri di incrociare nuovamente le racchette con quel fetente di f, e con chiunque abbia l'ardore di affrontarmi, all'orizzonte ha fatto la sua comparsa una novità: il calcetto o calcio balilla.

Un po' per cause di forza maggiore (vedi assenza di f e scomparsa di jj), un po' per motivi contingenti (leggi oltre), mi sono appassionato a quest’attività d'altri tempi, che in gioventù non avevo mai veramente apprezzato, e che invece ora mi rivela la sua grandiosa bellezza. Non è stato amore a prima vista, ma un lento innamoramento, la cui storia ha attraversato gli anni e le città, passando da Riga a Carpaneto, per giungere alla casa di Fau, alle centomila lacrime, e oltre, facendo una fermata anche in piazza Gae Aulenti. Ma tutto questo non sarebbe comunque bastato, per appassionarmi, c'è voluto un evento dirompente: il suo arrivo in ufficio.
E' stato un ingresso trionfale, ma anche il punto di non ritorno, l'inizio della fine. L'inizio perché avendolo sempre lì a disposizione ci ho preso gusto, anche troppo. La fine perché ne sono diventato un indiavolato cultore, e il giocare è diventato parte integrante di ogni giornata, lavorativa e non. La pausa mattutina si è trasformata nell'opportunità per una partitella, secca, senza appello, ai "cinque", uno contro uno, con il mio inseparabile collega. Ma il momento clou è diventato il pomeriggio, con la sfida allargata ad altre persone, reparti, aziende, perché se c'è una cosa bella nel gioco è proprio quella di allearsi con qualcuno, contro qualcun altro. Abbiamo vagliato le possibilità, testato vari contendenti, e dopo tanto giocare abbiamo infine trovato le nostre degne avversarie, due fulminate come noi, che non si prendono troppo sul serio, e che nel disappunto generale hanno raccolto la sfida. Così quando s’inizia a dire buona sera, e le lancette raggiungono le diciassette, è il momento di rimboccarsi le maniche, incrociare gli sguardi, e iniziare le danze.
A briglia sciolta ci siamo abbandonati, giorno dopo giorno, spavaldi, e un po' chiassosi, senza risparmiarci, spesso esagerando, fino all'inevitabile epilogo, il richiamo verbale delle risorse umane. Abbiamo fatto penitenza, ci siamo dati una regolata, cospargendoci il capo di cenere, ma resistiamo, indomiti e sfrontati. Si, perché il biliardino è anche questo, caos e grida, rivalità e gioia, spacconeria e risate. Ha fatto emergere la mia vena guascona, giocherellona, sbruffona. E così mi trasformo in Mrs Hyde, nell'ultrà della curva, in un’entità indomabile, che ad ogni partita prende il sopravvento, sopraffandomi. Niente più freni, inibizioni, remore. Niente sconti, galanterie o false modestie. Si gioca al massimo, per vincere, possibilmente in modo schiacciante, senza appello.

Una pallina, quattro file di omini. Una mano sul portiere, e l'altra libera di spaziare, seguendo l'azione, stando attenti a tenere un corridoio aperto verso la porta avversaria, in modo che la difesa e il centrocampo possano avere strada libera, per segnare. Questo è il mio gioco, siete avvisati, vi aspetto. y

clxqp: joe r. lansdale - "paradise sky"

1 Commenti:

Blogger tabacchi fc ha detto...

il calcetto, un po' come il ping pong, il biliardo, gli scacchi e lo scopone scientifico è un altro di quei giochi maledettamente fuori moda che però gioco sempre con immenso piacere tutte le volte che se ne presenta l'occasione.
sono felice di sapere che ti stai allenando fra ganci, tiri filtranti e passaggi di sponda (ma niente rullate, mi raccomando), perché ti aspetto presto da queste parti non solo per la doverosa rivincita di riga, ma anche per far piangere nuovamente ben più di centomila lacrime alla temibile coppia fau + fla, dando come sempre tutto fino all'ultima pallina. f

10:07 PM

 

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