tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

martedì, settembre 17, 2024

 

  

 

mi hanno sempre incuriosito, tutte le volte che mi è capitato di intercettarle in rete, quelle iniziative che ti propongono di fare quotidianamente qualcosa di creativo, solitamente per un mese, fornendo come condizione soltanto un unico paletto non negoziabile: un dettaglio, un concetto o una parola a cui attenersi, una scintilla insomma che serva da innesco per far esplodere la creatività.
l'idea di fondo, che trovo molto interessante, è che ad essere importante non sia tanto il risultato o la qualità artistica di ciò che si fa, ma la costanza con cui ci si dedica a farlo: allenarsi è ovviamente fondamentale per migliorarsi, e farlo ogni giorno, nell'ambito di queste piccole sfide con se stessi, ritagliando consapevolmente nella giornata uno spazio anche minimo per quella cosa creativa che ci piace fare, si rivela spesso cruciale per diventare più bravi (e, alla fine, divertirsi ancora di più).
ma quello che più mi incuriosisce e affascina di tutto questo è soprattutto il ruolo dell'input esterno, dello spunto: avere un vincolo o un limite che riduca l'immensa varietà delle cose che si possono creare diventa in qualche modo uno stimolo decisivo per una sfida di lunga durata, senza il quale probabilmente si rinuncerebbe dopo pochi giorni, persi nell'infinito delle possibilità. il paletto diventa il punto essenziale a cui l'ispirazione può aggrapparsi per darsi una bella spinta.
ed è un sistema che funziona davvero, mi è capitato di sperimentarlo recentemente anche con la serie di racconti ispirati a cose trovate per terra. mi piaceva moltissimo l'idea di scrivere di più ma non sapevo proprio di cosa, e fotografare cose strane in cui mi sono imbattuto sul marciapiede per poi scriverci sopra un racconto è stato lo stimolo giusto: i racconti che sono venuti fuori non sono ovviamente un granché, ma il punto è che ora ho davvero un sacco di idee per cose che vorrei scrivere.
insomma, quando v mi mi ha proposto una di queste sfide come passatempo per l'estate in vista delle vacanze ho accettato con entusiasmo. ci siamo cimentati con la fotografia, e il nostro paletto è stato un colore: verde per lei, e come avrete probabilmente intuito dalle foto qui sopra, arancione per me (un colore che, chissà perché, mi piace e mi attira sempre). l'idea era quindi semplicemente quella di fotografare ogni giorno per un mese qualcosa di quel colore, e non contenti di un paletto soltanto ci siamo dati un paio di vincoli aggiuntivi: l'oggetto doveva essere fotografato nel suo contesto, evitando il più possibile di metterlo artificialmente in posa (anche se un paio di foto hanno trasgredito a questa regola, nei giorni in cui per mancanza di tempo non si è trovato nulla da fotografare e si è dovuto tirar cercare qualcosa in casa mettendolo sul tavolo); e l'oggetto del giorno, una volta scelto e fotografato, doveva restare quello: non valeva fotografare più cose di quel colore e poi decidere la sera quale fosse l'oggetto venuto meglio, e questo ha contribuito a rendere di volta in volta molto avvincente la scelta del soggetto, aggiungendo un tocco di estemporaneità creativa a questo piccolo gioco.
parlo diffusamente di questa piccola sfida su queste pagine virtuali perché è stato davvero molto divertente farla: ne sono venute fuori foto che ammirate nel suo insieme mi danno molta soddisfazione. è stato un esercizio molto utile, vista la mia recente saltuaria passione per la fotografia (sto continuando con piacere a fare foto con la vecchia macchina fotografica analogica di mio padre, e per la prima volta ho messo un rullino a colori per vedere cosa salta fuori): alla fine dei trenta giorni avevo individuato un mio stile, ovvero inquadrature per lo più molto ravvicinate, in cui il contesto, riconoscibile ma solo accennato, facesse spiccare il soggetto arancione, e avevo sviluppato un occhio molto attento per le cose e per i dettagli di quel colore. non solo al mare, dove avevo previsto fosse più facile trovare soggetti adatti, ma anche una volta rientrati in città ho scoperto che ci sono così tante cose da fotografare che mi sono rammaricato più volte che la sfida fosse finita così presto. l'arancione (come ogni altro colore, del resto) non manca mai, le cose interessanti da fotografare nemmeno, e non l'avrei mai detto all'inizio del gioco.
così se avete voglia di fare qualcosa di creativo, che sia scrivere, dipingere, fotografare, disegnare, comporre musica o girare video, ma non sapete da che parte iniziare, questo piccolo modo di creare funziona: ritagliatevi ogni giorno uno spicchio di tempo, inventatevi un paletto, e divertitevi. f

csxqp: annenmaykantereit  - "orangenlied"

2 Commenti:

Blogger tabacchi fc ha detto...

Considerando che l’arancione è il nostro colore fondativio, mi sorprende l’assenza della spilla del tfc! Mi aspettavo di vederla fare capolino da qualche parte, ma forse era troppo scontata, e lo stimolo creativo ti ha spronato ad osare, a cimentarti con maggior impegno ed estro sull’ambiente che ti circondava, cercando nuovi soggetti.
In passato avevo intrapreso un proposito che mi ricorda molto questo esercizio artistico. Se aprissi il mio vecchio Mac troverei una cartella contenente solo immagini nella cui composizione é presente un numero. Iniziai questa raccolta a Trieste, in uno dei nostri tanti viaggi, fotografando il tram che ci portò, tramite una cremagliera, in cima alla collina che domina la città. Fu il primo di tanti scatti, che di anno in anno raccolsi, fino a quando per qualche inspiegabile ragione smisi. Recentemente invece, guardando alcune foto sul cellulare, mi è tornata la voglia di fotografare, o quantomeno di dare uno scopo e un significato ai tanti file jpeg che affollano il mio telefono. Ho deciso così di iniziare una raccolta legata a Milano, per documentare e tramandare immagini della città, una metropoli in continua evoluzione che necessariamente è destinata a cambiare. Oggi alcuni scatti potrebbero essere considerati banali, nonostante l’impegno sia dedicato soprattutto a immortalare e svelare alcuni spazi minori, accadimenti particolari, o momenti di vita quotidiana. Ma fra qualche anno spero sapranno suscitare interesse e curiosità, rivelandosi utili nell’evocare un’epoca che non c’è più. y

1:31 PM

 
Blogger tabacchi fc ha detto...

hai ragione, in effetti la mitica spilla del tfc ci sarebbe stata bene in questo progetto, tanto più che ce l'ho sempre dietro quando viaggio, attaccata allo zaino. volevo come dici tu "incontrare" nuovi soggetti piuttosto che utilizzare quelli che conoscevo già, ma per uno degli scatti di ripiego, per le giornate senza idee, sarebbe proprio calzata a pennello.
il progetto di raccontare il cambiamento e l'evoluzione della città attraverso le fotografie è molto interessante e ambizioso, mi piacerebbe vederne qualcuna la prossima volta quando ci vedremo.
e poi devi assolutamente riprendere in mano il progetto dei numeri, è un'idea che mi piace davvero un sacco: riuscire a fare magari cento foto da 0 a 99 sarebbe un esercizio davvero divertente, e sicuramente molto creativo! f

12:13 PM

 

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