tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

giovedì, agosto 25, 2011





capita che una sera, dopo una pasta alla carbonara tanto buona (spero) quanto pesante e assolutamente fuori stagione con il caldo di questi giorni e queste notti, si faccia per digerire uno dei nostri soliti cazzeggi senza meta, condendolo soltanto di chiacchiere e ricordi. capita che si passi davanti ad un negozio specializzato in bassi, solamente bassi e nient'altro, e sarà forse l'idea delle quattro corde a pizzicarci ma in men che non si dica ci viene in mente l'ukulele... "sarebbe bello riprendere a suonarlo, e sai che una volta ne ho provato uno elettrico?, e uffa ogni anno ci dimentichiamo di andare al festival di vicenza, e a new york c'è un negozio super specializzato ci dobbiamo andare, e dai ora possiamo suonare da me così diamo fastidio ai vicini stronzi"... capita che questi pensieri mi risuonino in testa anche dopo aver salutato y e che tornando a casa mi venga un insopprimibile voglia di imbracciarlo di nuovo, dopo tanto tempo, il mio fido ukulele rosso.
così è un attimo soffiare via la polvere dalla custodia, accordarlo, strimpellare timidamente le prime note, assecondare l'estro con qualche vigorosa zappata.
che io fossi un rinomato compositore e scrittore di canzoni ne avevo già dato prova qui (con un piccolo assaggio anche qui), ma non mi ero ancora cimentato a scrivere una cover. era da un pò che mi ronzava in testa questa idea, e spinto dall'ispirazione del momento l'ho portata a termine: un po' come de gregori e de andrè con certi pezzi di bob dylan ho preso una delle mie canzoni preferite dal mio album preferito di uno dei miei gruppi preferiti e l'ho tradotta e riarrangiata, adattandola alla lingua italiana e all'ukulele. l'ho pubblicata qui (così ne approfitto per aggiornare un po' questa sezione del nostro sito): ditemi cosa ne pensate, il risultato non mi sembra del tutto terribile, in realtà i tempi della canzone si sono molto dilatati e ha per forza di cose perso tutta l'irruenza punk dell'originale, ma ho cercato di lasciare intatti il senso e la forza delle parole, molto dure e combattive.
solamente un ozioso gioco di fine agosto, forse, ma con l'augurio che possa servire da stimolo, incoraggiamento e sprone per una reunion della mitica tfc band! f

csxqp: the clash - "white riot"

mercoledì, agosto 10, 2011



nero, vene, nuvole, scopare, fumare...

parole, istantanee di una vita, stralci di poesia, frammenti di una serata, nella stalingrado d'italia, quando i più partono per le ferie, le giornate si fanno afose, le zanzare sono un tormento... noi ci siamo, io per la prima volta, interessato ma fino a un certo punto, perchè sono un novellino, conosco le canzoni ma non le canticchio, ho sentito i testi ma non li ricordo, ho avuto fra le mani l'album ma non ne sono rimasto impressionato... però un brano merita, almeno uno mi ha preso, ha colto nel segno, e gli altri ne sono una continuazione, una leggera variazione dello stesso tema, perchè se i testi sono diversi lo stesso non si può dire degli arrangiamenti, della tonalità, degli accordi, che sono tre e tutto giro intorno a loro... cmq sono positivo, la serata è piacevole, non è festa dell'unità ma poco ci manca, prendiamo una coca, guardiamo gli stand, sfogliamo qualche libro, spariamo qualche cazzata sui "compagni", sul cartellone degli eventi, sul merchandising, e poi basta, dopo tanta pochezza, via sotto il palco...

i forzati della fotografia, quelli che devono riprendere ad ogni costo tutto con il cellulare, il duo ventosa intento ad una lunga quanto fastidiosa pomiciata, il gruppo di amici caciaroni, i motociclisti con il casco a braccetto, gli alternativi fighetti, il predatore sessuale, i falsi straccioni, il serial killer, i fan che devono dimostrare di sapere ogni singola parola di ogni canzone, quelli che vogliono "stagnola", insomma un inaspettato marasma di persone, e fra loro noi...

e poi il concerto, asciutto, senza fronzoli, senza inutili smancerie, ma un'ottima esecuzione, con suono nitido, nuovi arrangiamenti, una notevole parte ritmica, ma anche una certa ripetitività, una strutturazione standard delle canzoni: rumori, cantato, parte al microfono/megafono, ritorno al cantato... non sempre, per carità, però diciamo che non è stato un brillare di invettiva... ciò non cancella alcuni momenti epici, da ricordare, come un accorato parlato accompagnato dalla musica al termine di "le petroliere", o alcune massime ("a volte i periodi neri possono essere bellissimi"), che nel complesso hanno restituito plauso all'artista dando alla serata un tocco di dinamismo. Alla fine però il loop ti entra in testa e non puoi andartene via che canticchiando una nuova canzone musicata da vasco brondi ma scritta e interpretata da te (al momento).

le luci della centrale elettrica, 5 euro (+prevendita) spesi bene. y

csxqp: rockit vol.29 - "mi ami 2011"

sabato, agosto 06, 2011





mancano ormai meno di due mesi e quando ci penso i brividi aumentano, l'ansia e l'eccitazione scorrono lungo la schiena e si confondono insieme, creano una scintilla che mette in moto la fantasia, e allora pure lei parte, per questo mio imminente e avventuroso viaggio nelle terre selvaggiamente metropolitane, dentro un immenso film che non dorme mai, tutto ancora da montare. sarà lei a morsicarmi o sarò io a staccare un boccone dalla grande mela?
il fatto stesso di avercelo è già qualcosa da tenersi stretto, anche se poi faccio la conta delle energie e delle poltrone in cui inevitabilmente crollo dentro, e gioco riluttante al gioco degli incastri. ci sono gli amici e le cazzate che fanno ridere, le guerre fra poveri, le rivendicazioni di diritti, le fregature e la possibilità preziosa di protestare, i piccoli poteri privi di lungimiranza, il concetto di futuro nascosto bene da qualche parte, le dimostrazioni d'affetto, le dita corrose, le opportunità come questa. amo o odio questo lavoro?
new york è una spugna, assorbe pensieri cambiamenti programmi progetti, li congela e li lascia in stand by, piccoli led luminosi in ferma e paziente attesa. forse esploderanno dopo, chissà, intanto apro la cartoville, mappa j riquadro 6a, sono felice di sapere che qualcuno verrà a trovarmi, e ancora fantasia, ancora ansia ed eccitazione, e troppe parole che non so e che dovrò imparare o improvvisare. vud iu laic e con or e cap?
ho bisogno di più tempo per pensare, farmi domande, scrivere, mettere un punto, o quantomeno capire dove vadano messe le virgole e dove vadano a finire i punti di sospensione... nel frattempo mi piace osservare il vento e l'energia trasportata nell'aria, un bimbo che sta per nascere, un trasloco, una mostra, una nuova sistemazione, un negozio, una lotta, un viaggio futuro, un sogno caparbio, un libro da pubblicare, e sono contento di farne parte. f

csxqp: le luci della centale elettrica - "le petroliere"