tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

venerdì, febbraio 10, 2012


non voglio discutere di storia, ho voglia solo di ricordare:
ricordare come sul finire della guerra, dal '43 in poi, migliaia di nostri connazionali siano stati orribilmente trucidati,
ricordare là dove molti hanno cercato di dimenticare, nascondere, rimuovere, cancellare,
ricordare non solo i morti ma anche i vivi, i sopravvissuti, gli esuli, gli sfollati, quei diseredati, perché loro sì che devono essersi sentiti traditi, colpevolmente abbandonati, rifiutati,
ricordare la brutta pagina di una politica italiana assente, indifferente, se non ostile, e restia a riconoscere il dramma,
ricordare perché se da una parte c'era chi ti voleva ammazzare dall'altra c'era una patria che con te non voleva avere nulla a che fare, un paese che sulle macerie della guerra non intendeva farsi carico di ciò che aveva direttamente o indirettamente generato,
ricordare come dopo esser sopravvissuti al massacro ci si trovava a ricominciare una vita fra mille difficoltà, quasi che quella condizione fosse da ricondurre ad una propria colpa,
ricordare come si sia trattato di un atto vile di pulizia etnica,
ricordare i silenzi, del potere, e le urla strazianti, di chi precipitava,
ricordare la tragedia delle foibe e dell'esodo istriano giuliano-dalmata. y

10 febbraio 2012 – giorno del ricordo

p.s. vorrei ricordare anche quella merda di tito, i suoi partigiani comunisti del cazzo, e quello schifo di paese che era la jugoslavia, che giustamente è perita come era nata, nel sangue dei civili e nell'indifferenza.

5 Commenti:

Blogger tabacchi fc ha detto...

mi era curiosamente balenato in testa, qualche giorno fa, l'idea di scrivere un post simile. simile per intenti (il ricordare eventi spesso vergognosamente e colpevolmente taciuti e dimenticati) e per contenuti (stragi di guerra legate alle vicende della seconda guerra mondiale). lo spunto mi era venuto da un fatto recente: la corte internazionale dell'aja circa un paio di settimane fa ha ribaltato la sentenza di cassazione di un tribunale italiano che imponeva alla germania di risarcire i familiari delle vittime di una delle tantissime stragi naziste perpetrate dai tedeschi nei confronti della popolazione civile italiana fra il 1943 e 45. questo perché il diritto internazionale riconosce alla germania di oggi l'immunità per i reati commessi dal terzo reich, il che è tutto sommato in parte comprensibile. ciò che non è affatto comprensibile, nè condivisibile, è la vicenda del cosiddetto armadio della vergogna: un armadio rinvenuto a metà degli anni novanta presso la procura militare di roma contentente centinaia di dossier sui responsabili e colpevoli di queste efferate stragi nazifasciste (sant'anna di stazzema e marzabotto sono le più conosciute, ma ce ne sono moltissime altre): un armadio pieno di fascicoli, date, testimonianze, nomi, esecutori e mandanti, che accuratamente sigillato e occultato per quasi cinquant'anni ha insabbiato e negato giustizia in nome della spartizione del mondo e di torbide convenienze politiche.
ecco, il tuo post è utile perché apre una pagina dolorosa e poco conosciuta, così come lo è quella dell'armadio della vergogna: io tuttora non ne so molto dei massacri delle foibe, e mi hai dato una spinta a saperne di più. la storia italiana è piena di queste pagine, nere di colpa e di oblio, e la memoria è in questi casi un gesto di sano impegno e passione civile. f

p.s. il tuo p.s. è violentemente astioso, e lascia un sapore stridente al tuo post.

csxqc: gang - 4 marzo 1944

1:40 AM

 
Blogger tabacchi fc ha detto...

le stragi, gli eccidi, i massacri, le efferatezze, le atrocità, le colpe possono essere sia nere che rosse, sia mafiose che anarchiche, sia religiose che politiche, sia etniche che economiche, e non sempre / solo / necessariamente nere / naziste / fasciste.
il male, la violenza, la prevaricazione, l’odio sono peculiarità del genere umano e non prerogativa esclusiva di un’ideologia politica. y

p.s. il mio p.s. è volutamente astioso, forse anche forzatamente, perché volevo provocare quell'effetto che hai provato tu, ma non dovresti scandalizzartene, perché quando sai che qualcuno ha ucciso atrocemente 5000/11000 persone, e vedi che in un certo qual modo la storia riserva a quel qualcuno (il tuo carnefice) lo stesso trattamento, non puoi averne compassione.

12:39 PM

 
Blogger tabacchi fc ha detto...

il male, la violenza, la prevaricazione, l’odio non sono peculiarità del genere umano, ma della dittatura e dell'ideologia, che ne fanno uso per mantenere il proprio potere, di qualunque colore esso sia. rosso, nero, mafioso, anarchico, religioso, politico o etnico non fa differenza: condannerò sempre, con egual misura, qualunque prepotenza e qualunque violenza a danno di civili innocenti e inermi perpetrata in nome di un potere o di un ideologia.
proprio per questo penso che un uomo massacrato a marzabotto, un'uomo gettato nella foiba di basovizza e un uomo trucidato a srebrenica meritino lo stesso sdegno e la stessa compassione. f

csxqc: pierangelo bertoli - varsavia

10:07 PM

 
Blogger tabacchi fc ha detto...

per me sbagli, il male è dentro di noi... è ingiusto responsabilizzare un’ideologia, come è ingiusto cercare la giustificazione del proprio agire in un regime… si può vivere sotto una dittatura e non farne parte, si può resistere, opporsi, reagire, perché fino a prova contraria c’è il libero arbitrio… a volte si preferisce morire piuttosto che piegarsi… e poi uno stupratore, un assassino, un invasato, un sadico non seguono necessariamente una dottrina, e nella maggior parte dei casi non sono neanche inquadrati politicamente… si uccide, si stupra, si ruba, si violenta, si prevarica, a prescindere, perché si è bestie.
poi, sinceramente, ti ho scritto quanto hai letto perché come al solito parlando delle pagine oscure della politica italiana hai evidenziato come fossero “nere di colpa”, tralasciando il resto, e questo mi ha posto il dubbio, quasi si volesse attribuire sempre / solo / necessariamente tutto il male alla destra / fascismo / nazismo, dimenticando che c’è dell’altro, che il male ha una portata assai più ampia.

per quanto riguarda la compassione ci riferiamo a due soggetti diversi: io parlo dei carnefici, tu delle vittime. E' ovvio che un innocente / civile / inerme merita compassione! Ma ti dirò di più, perché la compassione è un sentimento strano: ho provato compassione per Gheddafi, avrei preferito che fosse processato, ma è anche vero che se avesse ucciso, vessato o fatto patire uno dei miei famigliari forse non sarei stato dello stesso avviso, anzi... e se ho compassione per i carnefici (catturati / arresi / costituitisi) figurati per gli inermi! Provo sdegno per ogni vita privata, ma ci deve essere giustizia, esigo giustizia, per le vittime delle foibe, così come per i morti di srebrenica, e per tutti gli altri misfatti che hanno avuto per scenario il nostro pianeta. Qualcuno deve rispondere di quei massacri. Non chiedo pene capitali, condanne a morte, ma giustizia... se poi irrompe una guerra (come quella in jugoslavia) e qualcuno di quei carnefici scampati al giudizio dei tribunali viene trucidato non sarò certo io a piangere della sua dipartita, per loro non ho compassione.
Una parte di me, quella più impulsiva ed emotiva, vorrebbe che quei carnefici crepassero tutti fra atroci sofferenze, o si suicidassero, ma poi torno alla ragione, mi ricordo che non sono una bestia, ho dei valori, dei principi, rispetto, senso civico, e allora mi piacerebbe che fossero giudicati, condannati, incarcerati, a vita, per riflettere, e patire, per il dolore che hanno provocato. A loro auguro il peggio. y

9:14 PM

 
Blogger tabacchi fc ha detto...

io non generalizzerei così tanto: è proprio nel fatto che si può vivere sotto una dittatura e non farne parte, che si può resisterle e opporvicisi, la dimostrazione che il male non è dentro di noi. libero arbitrio, come dici tu: si può scegliere il male come non sceglierlo… io non uccido, stupro, o prevarico, nè sento il bisogno di farlo: il male è solo dentro alcuni.
è chiaro che il male può avere connotazioni e dimensioni diverse, più individuali, da quelle legate ad un ideologia che se ne serve per conservare il suo potere, siamo d'accordo, ma ci interessa poco nel momento in cui parliamo di stragi e stermini di centinaia di persone: tutti gli eccidi, e in particolar modo quelli di cui abbiamo discusso, sono figli di un ideologia, il colore non importa. dietro il massacro di centinaia di persone innocenti c'è sempre un potere e un ideologia, e un ideologia che uccide e prevarica per me va sempre responsabilizzata, di pari passo con gli uomini che l'hanno scelta liberamente (anche va detto che difronte al potere di un ideologia le possibilità di libero arbitrio dell'individuo tendono a calare considerevolmente).
le pagine sono nere perché è un modo di dire, avrei potuto scrivere allo stesso modo rosse di sangue: parlavo di "quelle" pagine e mi sembrava chiaro.
sapere che, seguendo il tuo ragionamento, nelle foibe siano finiti anche alcuni dei carnefici fascisti che hanno oppresso con violenza per lungo tempo gli slavi non mi rallegra: con loro sono morti e hanno sofferto centinaia di persone che non c'entravano nulla e resta una pagina nera di colpa e rossa di sangue.
non credo che la guerra jugoslava abbia creato alcuna sofferenza per i carnefici delle foibe, soprattutto considerando che a distanza di quasi cinquant'anni sono quasi certamente morti, o comunque sicuramente hanno avuto la possibilità di fuggire: quella guerra ha creato sofferenza solo per altri innocenti. f

1:33 AM

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page