tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

sabato, giugno 27, 2015



all'apice della mia carriera agonistica sono stato per molti anni la riserva del playmaker di riserva in una squadra che ha girato tutti i campi più sperduti e scalcinati della provincia di torino. ok, non sono andato poi molto lontano, ma fin dal primo momento in cui ho preso in mano una palla, e l'ho buttata a terra per palleggiare, il basket mi è entrato senza scampo nel sangue, alterandone per sempre la composizione: i miei globuli non sono né bianchi né rossi, ma arancioni, e a spicchi.
tutto questo per dire che negli ultimi tempi, avendo un campo vicino a casa e degli amici contagiati dallo stesso morbo, ho riscoperto non solo la gioia quasi d'altri tempi di sudare dietro un pallone e lanciarlo dentro un canestro, ma anche che il gioco, nonostante il lungo periodo di inattività, continua chissà come a scorrermi nelle vene, e a ispirare i miei movimenti. mi ha sorpreso ritrovarlo ancora lì, perfettamente intatto, nelle mie braccia e nelle mie gambe, a trent'anni esatti da quando ho iniziato a giocarlo (e questa frase, insieme agli acciacchi che inevitabilmente fanno seguito ad ogni partita, mi fa sentire irrimediabilmente vecchio), un po' come aprire un baule polveroso e vederne saltar fuori una vecchia foto, o un oggetto carico di ricordi che si credeva perduto per sempre.
il basket, si sa, è poesia in movimento. seppure con lo stesso scarso talento di sempre, sono felice di riuscire ancora a comporne qualche verso. f

csxqp: belvès - "hoy por fin"

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